Ugly Betty: Quando l’abito fa il monaco

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Grande successo per America Ferrera protagonista della serie Ugly Betty. Tematiche importanti miscelate a tanto humor

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Grande successo per America Ferrera protagonista della serie Ugly Betty. Tematiche importanti miscelate a tanto humor

Per la Rubrica ‘Cose Serie’ tra le tante nuove proposte che offre il mercato ci piace rispolverare serie un po’ retrò: Ugly Betty.

America Ferrera in Ugly Betty (Foto Prime video)

Il perché della scelta nasce dal fatto che una serie con un po’ di humor non ci dispiace ma che abbia comunque dei contenuti. Infatti, la nostra protagonista è America Ferrera (tra le sue partecipazioni anche il film ‘Barbie‘) che, imbruttita per il ruolo, interpreta una ragazza con molti sogni, il cui aspetto non è da copertina di Vogue ma ha un talento organizzativo e nella scrittura straordinario.

Di origine messicane, vive nel Queens con suo padre, Ignacio, abile chef, sua sorella Hilda, attenta all’estetica e il nipotino Justin, giovanissimo ed attento alla moda. Una famiglia con pochi mezzi ma molto unita.

La serie, trasmessa dal 2006 al 2010 ha origini dalla serie colombiana ‘Yo soy Betty, la fea’ per sdoganare lo stereotipo della obbligata perfezione fisica.

Ecco che nasce la nostra scelta.

Il costante ricercare la perfezione fisica fatta di canoni non sempre raggiungibili ha portato sempre maggiormente le giovani e meno giovani a rivolgersi a cure e pratiche costose per entrare nella cerchia sempre più estesa dei fans della perfezione. Molto spesso, ci si rivolge anche a persone non del tutto preparate e ciò causa danni a cui è difficile poi riparare.

Ugly Betty è una serie fresca, gioviale dove per la prima volta la protagonista non è un’adolescente promiscua alle prime esperienze ma una ragazza, a tratti goffa, che sogna di fare la scrittrice e ‘grazie’ alla sua non perfezione fisica viene scelta come assistente di Daniel Meade, il rampollo di un impero editoriale.

Il paragone con i suoi colleghi non demotiva la ragazza che, mostrando abilità editoriali, organizzative e intraprendenza, aiuterà tanto il giovane Daniel a maturare ed a capire cosa vuole fare nella vita.

A rendere la serie degna di essere vista, è il legame con la sua famiglia, indiscusso, tanto che Betty rinuncia ad una cosa preziosa pur di comprare le medicine per il papà e si batterà con l’ufficio immigrazione perché si scoprirà che Ignacio vive in America da clandestino.

Le sue debolezze emergono nella vita privata quando, nella totale innocenza, crede di non avere molte chance nella vita ed è combattuta tra il fidanzato storico fedifrago ed Harry dell’ufficio contabilità.

Nel giro di quattro stagioni la nostra Betty evolverà ed imparerà a prendersi cura di più di sé stessa, sia dal lato fisico che emotivo. Dimostrerà di avere qualità da leader e realizzerà il sogno di espatriare per affrontare la vita.

Da sempre dedita alle esigenze della famiglia con difficoltà economica, finalmente spicca il volo.

Ci è piaciuta perché è una serie positiva, allegra, dove anche i personaggi più estremi risultano simpatici come Amanda e Mark, da arpie a migliori amici di Betty; o Wilhelmina Slater, donna in carriera dal carattere freddo e distaccato ma con un grande cuore.

Un’altra tematica importante che si accenna nella serie è la libertà di essere ciò che siamo. Il giovane Justin, nipotino di Betty, dimostra sin da giovanissimo una passione ed esperienza nel mondo della moda tale da creargli qualche disagio a scuola, ma spalleggiato dalla sua famiglia e stranamente anche da Mark, con cui nascerà un bel rapporto di amicizia fraterna, il giovane ragazzo non avrà paura di essere ciò che sente di essere.

In un’epoca in cui i troppi pregiudizi fanno male, tanto da portare gli adolescenti ad isolarsi dal mondo, a nascondersi o nei casi più critici a fare scelte azzardate, ecco che questa serie è utile arriva come una guida alla sopravvivenza in un mondo fatto di apparenza e pochi contenuti.

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