5 Agosto 1981: Addio al Delitto d’Onore e al matrimonio riparatore

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abrogazione delitto d'onore e matrimonio riparatore

Sono passati 43 anni dall’abrogazione di una delle leggi più aberranti dell’epoca fascista: Il Delitto d’onore e il matrimonio riparatore

Franca Valeri :”Non sono proprietà di nessuno. L’onore lo perde chi fa certe cose non chi le subisce”

Marcello Mastroianni, grande esponente del cinema italiano, nella sua carriera ha dimostrato talento e fascino. Non è stato da meno nel famoso film ‘”Divorzio all’italiana” in cui interpreta un uomo siculo, (di Cefalù) appartenente ad una famiglia importante che,

in seguito ad una passione travolgente per la cugina interpretata da Stefania Sandrelli, mette in atto un piano per far sì che sua moglie lo tradisca per poi vendicarsi seguendo le regole del delitto d’onore.

Divorzio all’italiana – Delitto d’onore

All’epoca, 1961, il film ha riscosso un gran successo, seguito poi da “Matrimonio all’italiana” con Sofia Loren del 1964 tratto da un’opera del Grande Eduardo De Filippo.

La bravura degli attori non è indiscussa ma, a conti fatti, il delitto d’onore e il matrimonio riparatore sono realmente esistiti.

Leggi nate in epoca fascista raccolte nel Codice Rocco, esse rappresentavano una società maschilista in cui la donna fosse un oggetto da possedere e sottomettere.

Un po’ di Storia

Il Codice Rocco, formalmente noto come Codice penale del Regno d’Italia,

è una raccolta di norme giuridiche che disciplina il diritto penale italiano ed è stato promulgato nel 1930, durante il regime fascista. Prende il nome da Alfredo Rocco, che all’epoca era Ministro della Giustizia e fu un promotore della sua redazione.

Venne pubblicato nel 19 ottobre1930, entrò in vigore il 1° luglio 1931 ed è tuttora vigente con opportune modifiche. Questa versione del Codice Penale concedeva al colpevole, nel caso di commissione del suddetto delitto, uno sconto della pena, giustificandolo come ‘salvaguardia dell’onore’.

Gli articoli 587 e 544 riguardanti il delitto d’onore e il matrimonio riparatore,

sono stati a lungo la giustificazione di atti di violenza perpetrati ai danni di giovani fanciulle, spesse minorenni, le quali, avendo subito violenza carnale erano costrette dalle famiglie a sposarsi per salvare l’onore.

A differenza da ciò, il Delitto d’onore, era una sorta di giustificazione che la Magistratura concedeva al coniuge

(quasi sempre l’uomo) a salvare il suo buon nome in previsione di un tradimento, presunto o meno.

Franca Viola

La sua storia è stato il monito a fare qualcosa di concreto per mettere fine a queste pratiche arcaiche.

Siamo in Sicilia, anni Sessanta. Franca, giovane ragazza di Alcamo, viene rapita da Filippo Melodia che approfitta della ragazza in modo barbaro. Il giorno di Capodanno la famiglia della vittima viene contattata per ‘riparare’ al danno con un matrimonio riparatore,

ma diligentemente, avvallandosi dell’aiuto della polizia, Franca fa arrestare il suo carnefice.

Inutile dire che questa battaglia non sarebbe stata facile in quanto Franca viene accusata di essere stata ‘consenziente’ dalla Difesa nel processo che si è tenuto un anno dopo il tragico episodio.

Da questa storia, la legislazione italiana si è attivata per tutelare le donne vittime di violenza.

Oronzo Reale, allora ministro della Repubblica, propose l’abrogazione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore,

ma l’abolizione definitiva avverrà solo nel 1981, il 5 Agosto, con la legge n. 442.

Tempi moderni

La prima conquista verso il cambiamento si ottenne il 15 Febbraio 1996 con la Legge n.66 che sancì la violenza sessuale non più come reato morale ma reato contro la persona;

Il decreto n.11 del 2009 ha introdotto l’articolo 612 – bis nel codice penale riconoscendo la persecuzione come reato;

nell’Ottobre del 2013, la legge n.119 contro il Femminicidio porta all’attenzione dei legislatori un altro tassello;

nel 2019 sono state aggiunte nuove disposizioni al Codice Rosso riguardanti la violenza di genere;

legge 168 del 24 Novembre 2023: A causa dell’aumento dei Femminicidi avvenuti nel nostro Paese, tra cui il caso di Giulia Cecchettin, il Parlamento è stato chiamato ad approvare delle Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.

Composto da 19 articoli, lo scopo di tale provvedimento è quello di rendere più celeri gli interventi davanti ad una richiesta di aiuto da parte della ‘vittima’.

Ora, più che mai, è necessario investire in educazione e sensibilizzazione, per costruire una società in cui il rispetto per la vita e la libertà di tutti siano principi fondamentali.

L’abolizione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore è stato solo l’inizio di un percorso verso una vera e propria giustizia, dove la dignità umana prevalga su ogni forma di pregiudizio e violenza.

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