Cocaina rosa, la droga dei ricchi
Dal Messico agli Stati Uniti, dal Sudamerica ai principali porti italiani e del Nord Europa
Definita come la droga dei ricchi: un grammo costa 400 euro, la cocaina rosa o “tusi”, così chiamata per l’aggiunta di colorante rosa è sempre più presente in Italia: risalgono a pochi giorni fa dei sequestri a Catania e a Napoli nel Rione Sanità, dove nella stanza di un 20enne sono state trovate 35 dosi.
Costituita principalmente da ketamina e MDMA (sostanza meglio conosciuta come ecstasy) sembrerebbe avere poco o nulla a che fare con la cocaina estratta dalle foglie della pianta di coca. E’ in grado di provocare euforia entro pochi minuti dall’assunzione ed ha effetti sedativi e allucinogeni che vengono descritti come più o meno gravi, che possono essere più forti entro 1 – 3 ore dall’assunzione e persistere dalle 4 alle 8 ore. L’aumento della frequenza cardiaca, l’arresto cardiaco, l’ipertensione e le convulsioni sono soltanto alcuni degli effetti più comuni che si manifestano nei soggetti che ne fanno uso.
A rendere difficili i sequestri c’è il fatto che la cocaina rosa sfugge al fiuto dei cani.
Nicola Gratteri – procuratore capo di Napoli – esperto in narcotraffico, illustra le rotte dei trafficanti di cocaina rosa: dal Messico agli Stati Uniti tramite dei sottomarini, costruiti da ingegneri dell’ex URSS, che attraversano il Golfo del Messico; dal porto di Santos, il più grande del Brasile e dalla Colombia, la cocaina rosa arriva a Gioia Tauro e da quest’ultimo essa viene trasportata in altri porti italiani quali quelli di Salerno, Napoli, Livorno, Genova e Venezia per essere infine spacciate nelle varie piazze italiane.
Sempre dai porti del Brasile, della Colombia e dell’Ecuador la cocaina rosa raggiunge i porti del Nord Europa di Rotterdam, Anversa e Amburgo.
La ‘ndrangheta, uno dei principali responsabili di questo illecito giro di affari gestisce un traffico di oltre 56 miliardi di euro all’anno.