Caso Saman Abbas: Arrestata la madre in Pakistan

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Nazia Shaheen, condannata all’ergastolo per la morte della figlia Saman Abbas, è stata arrestata in Pakistan. La donna era latitante da molti mesi

I carabinieri nei pressi del casolare dove sono stati trovati dei resti umani che potrebbero essere di Saman Abbas, Novellara (Reggio Emilia), 19 novembre 2022. Un cadavere dentro un sacco nero, a circa due metri di profondità. E' questo che hanno trovato i carabinieri a Novellara a meno di cinquecento metri dalla casa dove viveva la famiglia di Saman Abbas alle dipendenze di un'azienda agricola. Sono in corso i rilievi del Ris che proseguiranno nelle prossime ore e sono presenti carabinieri di Reggio Emilia e Vigili del Fuoco. ANSA/ CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ (NPK)

Nazia Shaheen, condannata all’ergastolo per la morte della figlia Saman Abbas, è stata arrestata in Pakistan. La donna era latitante da molti mesi

I giudici credono che sia responsabile della morte della figlia

Fonte: LA7 – Saman Abbas con sua madre Nazia

Novellara. Dopo mesi di latitanza la madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen è stata arrestata in Pakistan in un villaggio vicino al Kashmir per l’omicidio della figlia.  La donna era l’unica imputata ad essere latitante in quanto scomparsa inseguito al tragico episodio che ha portato alla morte la giovane Saman e su di lei c’era un mandato di cattura internazionale.

La Corte d’Assise di Reggio Emilia l’aveva condannata, lo scorso Dicembre, per l’omicidio della loro figlia insieme al marito.

Caso Saman

Saman era una ragazza di diciotto anni uccisa presumibilmente dalla madre e sotterrata in un casolare perché si rifiutava di sposare un parente molto più grande di lei. Le indagini hanno portato alla scoperta del cadavere e di un funerale dignitoso per la vittima. La Corte d’Assise ha condannato i genitori della ragazza, accusati di omicidio, in cui, inizialmente erano coinvolti anche uno zio ed un cugino.

A dare testimonianza del tragico incidente, il fratello minore della famiglia, ora sotto custodia, che ha raccontato i fatti.

Gaetano Paci è il Procuratore a Reggio Emilia che non ha mai smesso di cercare la donna e di grande aiuto, è stato l’intervento dell’Interpol e le autorità in Pakistan. Ad ora, la donna dovrà comparire davanti ai giudici di Islamabad per permettere l’estradizione e per essere riportata in Italia per il processo.

Negli ultimi mesi, infatti, la donna è risultata presumibilmente, l’artefice della morte della giovane Saman, materialmente parlando. Oltre ai genitori, ad essere condannato è lo zio Danish Hasnain, il quale, accusato recentemente dal padre di Saman, Shabbar Abbas, di essere coinvolto nell’accaduto.

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